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Tubinga, Scuola di.

Espressione con la quale si suole designare l'orientamento che assunse la facoltà di Teologia dell'università di Tubinga a seguito dell'insegnamento di G.Ch. Storr. Tale orientamento si sostanziò in un abbandono dell'ortodossia luterana per accogliere le suggestioni pietiste di stampo spiritualista, ma mediandole con istanze illuministe e kantiane. In questo ambiente si formarono le personalità di F.W. Schelling, G.W. Hegel e F. Hölderlin, tutti allievi di Storr. L'insegnamento di F.C. Baur, docente di Storia della Chiesa e dei dogmi dal 1826 al 1830, inaugurò una nuova stagione di pensiero, aprendo una nuova fase della s. di T. (da qui la designazione di Nuova T. per distinguerla dalla precedente detta Vecchia): seguace di Hegel, Baur applicò allo studio della storia del Cristianesimo un metodo genetico-evolutivo del quale si servì in larga misura D.F. Strauss per sostenere la tesi che i Vangeli non sarebbero altro che espressioni mitiche di verità razionali. Dotatasi di un suo organo con la pubblicazione (iniziata nel 1842 e terminata nel 1857) dei “Theologische Jahrbücher”, la s. di T. costituì un importante polo di riferimento per il dibattito teologico europeo durante tutto il XIX sec., grazie anche all'opera di studiosi come J.S. Drey, J.G. Herbst, J.B. Hirsher, J.A. Möhler, J.E. Kuhn, K.J. Hefele, F.X. Funk e K. Bihlmeyer. Tra i suoi principali rappresentanti nel XX sec. si ricordano, invece, O. Schilling, K. Adam, J.R. Geiselmann e H. Küng.